IL DIAMANTE
Nessun’altra gemma cattura e simboleggia le emozioni e i momenti importanti della vita meglio di un diamante è uno dei doni più rari e preziosi della natura. Si è formato nelle viscere della terra agli albori del tempo; si pensi che il diamante più giovane ha circa 900 milioni di anni, mentre il più vecchio risale a 3,2 miliardi di anni fa. Rari, preziosi e indistruttibili, i diamanti sono usati da secoli come simbolo di amore. Per i greci erano lacrime degli dei, per i romani erano frammenti di stelle. La magia che circonda i diamanti li ha resi estremamente desiderabili, e questo desiderio resiste ancora oggi. Regalare o ricevere diamanti intensifica a la gioia dei  momenti speciali della vita: la nascita di un figlio, un anniversario, un compleanno, o magari il semplice soddisfacimento di un desiderio. Qualunque sia l’occasione celebrata con un diamante la rende indimenticabile. Dopotutto è un frammento di eternità.

LE 4 C
CUT-TAGLIO: Per rilevarne il vero splendore, la luminosità e la bellezza ci vuole un maestro tagliatore. Indipendentemente dalla dimensione e dalla forma, un diamante ben tagliato riflette la luce al suo interno da una faccetta all’altra per poi disperdere la lucentezza dalla sommità della pietra. Un diamante tagliato troppo profondo o troppo poco profondo, disperde la luce  dai lati o dalla base, riducendone la luminosità e di conseguenza anche il valore. Il taglio fa riferimento anche alla forma: rotondo, quadrato, a goccia, ovale, marquise o a cuore sono le forme più diffuse.

 
CARAT WEIGHT-CARATI: Il termine carato viene erroneamente usato con riferimento alla dimensione di un diamante, ma in realtà è un ‘unità di peso. Un carato  equivale a 200 milligrammi e suddiviso in 100 punti, per esempio 0,75 carati corrispondono a 75 punti.


COLOUR-COLORE: I diamanti esistono di tutti i colori dell’arcobaleno, ma più un diamante si avvicina alla totale assenza di colore, più è raro e prezioso.  Esistono più di 20 tonalità di colore, le variazioni di colore sono così modeste che i colori devono essere classificati, confrontandoli con una tabella di riferimento, chiamata “pietre di paragone”. Come per le altre C, il valore di un diamante varia anche in base al colore. In natura si trovano diamanti con intense tonalità di blu, verde, giallo, arancio, rosa e rosso (il più raro di tutti). Questi diamanti, detti “fancy”, sono estremamente rari e molto apprezzati.
 

CLARITY-PUREZZA: Le caratteristiche naturali dette inclusioni, creano un’impronta particolare all’interno della pietra. Queste impercettibili imperfezioni sono invisibili ad occhio nudo e sono dovute a minerali o cristalli rimasti imprigionati durante il processo di cristallizzazione del diamante nelle viscere della terra. Il numero, il tipo, il colore, la dimensione e la posizione delle inclusioni determinano il valore di un diamante. La maggior parte di esse non sono visibili ad occhio nudo ed occorre quindi una lente a 10 ingrandimenti, ma nonostante la lente, le inclusioni più minuscole possono essere molto difficili da individuare. I diamanti privi di caratteristiche interne ed esterne sono i più rari e costosi, ma la presenza di piccole inclusioni non influiscono sulla bellezza e sullo splendore di un diamante.

Quando scegli un diamante, per te o da regalare, questo diventa speciale, indipendentemente dalle 4C. Il suo vero valore sta nella simbologia dell’occasione che celebra.

COME AVER CURA DEL TUO DIAMANTE:
Pur essendo la sostanza naturale più dura che si conosca, il diamante merita un’attenta cura.
Pulire l’anello una volta al mese per evitare l’accumulo di grasso cutaneo, detergenti e cosmetici. Basta una semplice soluzione di acqua saponata, dove immergere l’oggetto da pulire (più è sporco e più tempo deve rimanere immerso) dopo di ché con uno spazzolino da denti strofinare delicatamente sia la pietra che la montatura. Quando non lo si indossa, conservarlo separatamente da altri diamanti per evitare che si graffino a vicenda.

GLOSSARIO DEI DIAMANTI

Brillantezza: Luce bianca riflessa attraverso la parte superiore di un diamante. Se un diamante viene tagliato nelle giuste proporzioni, si avrà una maggiore riflessione della luce dalle faccette, con conseguente aumento della brillantezza.

Taglio a brillante: Un diamante rotondo con 58 faccette. Questa forma e la disposizione delle faccette sono studiate per massimizzare la brillantezza, lo scintillio e la bellezza di un diamante.

Carato: Unità di peso dei diamanti. è equivalente a 200 milligrammi o 1/5 di grammo. Tanto tempo fa in India si utilizzavano i semi del frutto del carrubo per misurare il peso delle gemme, per la rara proprietà di tali semi di avere tutti lo stesso peso. Oggi si pensa che la parola "carato" sia derivata da "carrubo". Poiché sono sempre più rari, i diamanti più grossi costano molto di più delle pietre più piccole.

Purezza: Una scala su cui ci si basa per descrivere il livello di "imperfezioni" o "inclusioni".

Nuvola: Un gruppo di piccolissime inclusioni all'interno di un diamante che provoca un effetto tipo "macchia". Nuvole piccolissime non alterano il flusso luminoso ma molte nuvole possono diminuire la brillantezza.

Colore: Una scala su cui ci si basa per descrivere le sottili sfumature di colore di una pietra. La lettera D si riferisce alle pietre perfettamente incolori, le più rare e costose. Spostandosi lungo la scala normale del colore dalla D alla Z, le tonalità gialle e/o marroni aumentano progressivamente. Solo un osservatore esperto in condizioni di illuminazione particolari è in grado di vedere la differenza tra due livelli successivi (come E ed F). Comunque, molte persone, con un minimo di esperienza, sono in grado di vedere la differenza fra colori che lungo la scala distano fra di loro diverse lettere (come E e H). I colori "fantasia" (fancy) esulano dalla tradizionale scala del colore e vengono classificati a parte per quanto riguarda il colore e il prezzo.

Castone: Una faccetta nella parte inferiore di un diamante. è preferibile avere un diamante con castone medio-piccolo. Se il castone è grande, si ha l'impressione che vi sia un foro nella parte inferiore della pietra, a causa dello sparpagliamento della luce. Se manca il castone, il diamante si può danneggiare con maggior facilità.

Taglio: Utilizzato comunemente con riferimento sia alla forma di una pietra (rotonda, a goccia, ovale, ecc.) che alle proporzioni di taglio (le esatte proporzioni geometriche secondo le quali viene tagliato un diamante). Le proporzioni di una pietra sono il parametro più importante per valutare lo scintillio di un diamante, indipendentemente dalla sua forma.

Taglio ideale: Diamanti rotondi perfettamente proporzionati (con profondità % e tavola % tali da creare il miglior compromesso tra fuoco e brillantezza). Questi diamanti presentano quasi sempre i massimi livelli di lucentezza e simmetria, evidenziando l'estrema cura riposta nella loro lavorazione. L'abilità e la perizia utilizzate per eseguire questo taglio permettono di realizzare un diamante di bellezza superiore.

I diamanti "taglio ideale" sono normalmente molto più costosi di quelli tagliati diversamente. Ciò è dovuto a tre fattori principali: 1) sono necessari più tempo e una maggiore abilità per tagliare un diamante con tale precisione, 2) sono pietre molto richieste, e forse, cosa più importante, 3) è necessario sacrificare una buona parte del diamante grezzo originale per ottenere le proporzioni ideali.

Taglio ottimo: Diamanti tagliati secondo proporzioni che corrispondono esattamente ai requisiti di profondità % e tavola %. Queste proporzioni fuori del comune massimizzano il fuoco e la brillantezza del diamante.

Taglio buono: Diamanti tagliati secondo proporzioni accettabili ma non ideali. Queste pietre presentano generalmente un buon livello di brillantezza e fuoco, e costituiscono gioielli di ottima qualità.

Taglio standard: Diamanti tagliati secondo proporzioni che si discostano da quelle ideali. Sono stati tagliati in modo da recuperare più peso possibile dalla pietra grezza a discapito del fuoco e della brillantezza. Nonostante siano meno costosi dei diamanti tagliati secondo un taglio ottimo o buono, non hanno la brillantezza e lo scintillio che ci si aspetterebbe da un diamante.

Taglio mediocre: Diamanti tagliati secondo proporzioni non consone, che li fanno apparire relativamente poco brillanti.

Profondità: L'altezza di un diamante misurata dal castone (faccia inferiore) alla tavola (faccia superiore).

Profondità %: L'altezza di un diamante misurata dal castone alla tavola, diviso per la larghezza del diamante. La profondità % è critica per la brillantezza e il fuoco di un diamante. Una profondità % troppo bassa o troppo alta provocherà uno sparpagliamento della luce uscente dalla pietra, con conseguente diminuzione dello scintillio.

Eye Clean: Un diamante che non presenta inclusioni visibili a occhio nudo, ossia senza difetti a occhio nudo. Questo è particolarmente vero per tutti i diamanti con un livello di purezza SI-1 o superiore.

Faccetta: Le superfici piane levigate di un diamante. Ad esempio, un diamante con taglio a brillante rotondo è costituito da 58 faccette, quando si considera anche il castone.

Fuoco: Luce colorata riflessa da un diamante. La luce bianca che passa attraverso una pietra viene separata nei colori dell'arcobaleno proprio come un prisma. Un buon fuoco si può ottenere soltanto con un taglio eseguito secondo ottime proporzioni. In commercio il fuoco viene talvolta chiamato "rifrazione" o più spesso "dispersione".

Fluorescenza: Scintillio, solitamente di colore bluastro che emana da certi diamanti quanto vengono esposti a luce ultravioletta. Si dovrebbe evitare una fluorescenza troppo forte. Una fluorescenza debole in genere non ha influenza sull'aspetto di un diamante. Alcuni preferiscono pietre con una fluorescenza blu debole o moderata poiché questa può far apparire più bianco alla luce del giorno un diamante giallognolo, meno costoso.

Cintura: La stretta striscia intorno alla circonferenza esterna di un diamante. Le cinture possono essere grezze (sembrano smerigliate) o sfaccettate (levigate come il resto del diamante). Entrambe vanno bene poiché la differenza rispetto alla bellezza complessiva della pietra è nulla.